Lo spettacolo si svolgerà al Teatro Concordia di Venaria Reale (C.so Puccini), anziché nel Cortile delle Carrozze, a causa delle avverse condizioni meteo.
I possessori del biglietti dovranno passare la sera dello spettacolo presso la cassa del Teatro Concordia a convertire il proprio biglietto con quello corretto.
Metamorfosi di una città
Milano. Quella dei ’60, Jannacci l’ha raccontata con i suoi treni, le scarpe da tennis e gli indirizzi dimenticati. Quella di oggi è nei “bonghi” di Parco Sempione, nella calvizie in via Sarpi e negli inglesismi lavorativi. Sempre con una nota surreale e una virgola fantastica. Una mutazione generazionale.
Enzo Jannacci, il poetastro come amava definirsi, è stato il cantautore più eccentrico e personale della storia della canzone italiana, in grado di intrecciare temi e stili apparentemente inconciliabili: allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia. E ogni volta il suo sguardo, poetico e bizzarro, è riuscito a spiazzare, a stupire: popolare e anticonformista contemporaneamente.
Jannacci è anche l’artista che meglio di chiunque altro ha saputo raccontare la Milano delle periferie degli anni ‘60 e ‘70, trasfigurandola in una sorta di teatro dell’assurdo realissimo e toccante, dove agiscono miriadi di personaggi picareschi e borderline, ai confini del surreale. “Roba minima”, diceva Jannacci, barboni, tossici, prostitute coi calzett de seda, ma anche cani coi capelli o telegrafisti dal cuore urgente.
Con Elio
regia e drammaturgia Giorgio Gallione
arrangiamenti musicali Paolo Silvestri
Seby Burgio – pianoforte
Martino Malacrida – batteria
Pietro Martinelli – basso e contrabbasso
Sophia Tomelleri – sassofono
Giulio Tullio – trombone
light designer Aldo Mantovani
scenografie Lorenza Gioberti
costumi Elisabetta Menziani
IMARTS International Music and Arts