Si compone di quattordici opere, realizzate tra il 2003 e il 2007 dall'artista contemporaneo Giuseppe Penone, ed è pensato come un luogo sensoriale dove i vari materiali utilizzati (alberi, marmo, acqua, bronzo, pietra e granito) scandiscono il passaggio da una scultura all’altra, in un continuo stato di fluidità tra gli elementi, al fine di scoprire le analogie che legano i mondi minerale, vegetale e umano.
La particolare conformazione del Parco basso della Venaria e la storia plurisecolare che si è venuta sedimentando nel corso dei secoli sono stati i riferimenti più immediati con cui Giuseppe Penone ha affrontato la specifica committenza. Egli ha avuto a disposizione un’area di circa cinque ettari suddivisa in riquadri precisi e situata a fianco della Reggia.
L’antico livello del Parco basso distrutto all’inizio del Settecento è stato ricostruito per ospitare, al di sotto, le centrali tecnologiche della Reggia. Occorreva tuttavia, e questo è certamente l’aspetto di maggiore originalità che i Giardini della Venaria propongono, restituire complessità a quegli ambiti del giardino seicentesco un tempo caratterizzati dall’intreccio della componente vegetale con un ricco apparato di sculture e di giochi d’acqua andati completamente perduti.
Il maestro Giuseppe Penone nel 2019 ha completato il Giardino delle Sculture Fluide con l'installazione Anafora nelle sette grotte del grande Muro Castellamontiano. Le scritte incise sul marmo di Anafora guardano dalle grotte verso le grandi opere che compongono il Giardino delle Sculture Fluide e testimoniano, apostrofano e ripetono contenuti dell’intervento precedente.
Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il Castello di Rivoli - Museo d’Arte Contemporanea.